La scelta è legata a una motivazione storica, culturale e religiosa. Durante le persecuzioni di Diocleziano, nell’aprile 305 d.C., i martiri Gennaro, Festo, Desiderio e Sossio vennero condannati a essere sbranati nell’Anfiteatro. Secondo la tradizione, il supplizio fu mutato grazie a un miracolo. Successivamente, essi furono decapitati nei pressi della Solfatara insieme ai puteolani Procolo, Eutiche e Aucuzio. È uno dei due anfiteatri romani esistenti a Pozzuoli ed è attribuito agli stessi architetti del Colosseo, rispetto al quale è di poco successivo.